Terapie
Psicoterapia: la relazione come strumento di cura
L’esperienza del dolore è comune a tutti gli esseri umani.
In alcuni casi le esperienze vissute possono essere decisamente traumatiche e lasciare delle ferite emozionali intorno a cui si strutturano strategie psicologiche, comportamentali, emotive che possono diventare disfunzionali.
I sintomi parlano di noi, della nostra storia, come cicatrici solo apparentemente “invisibili”, possono arrivare a condizionare pesantemente la nostra vita e le nostre relazioni.
Si può ricorrere all’uso di alcol, farmaci o sostanze stupefacenti, sviluppare disturbi del comportamento alimentare, dipendenze affettive, combattere con un sabotatore interno che ci impedisce di raggiungere la realizzazione di obiettivi di vita da noi ritenuti importanti.
Ci si può trovare costretti a confrontarsi con situazioni estreme, non dipendenti dalla propria volontà, che possono irrompere nella nostra quotidianità lasciandoci con sentimenti di sgomento e di impotenza dai quali può essere difficile riuscire a riprendersi.
Può risultare faticoso, o suscitare vissuti di vergogna, il pensare di dover ricorrere ad un supporto psicoterapeutico professionale. Ancora ai giorni nostri, si può temere di sentire sulla propria pelle una sorta di “marchio” che ci scoraggia dal chiedere aiuto.
La relazione psicoterapeutica è il fulcro della cura: così come una relazione disfunzionale può farci “ammalare”, quella terapeutica può invece aiutarci a rielaborare traumi (B. Van der Kolk, 2014), far emergere dolori da troppo tempo taciuti in uno spazio protetto, favorendo il processo di ristrutturazione del senso di Sé (L. Cozolino, 2008).
Chiedere aiuto può rappresentare quel primo passo che ci permette di prendere la vita nelle nostre mani per dare voce al nostro Sé più autentico.